La drammatica Bohème

Siamo a cena quando alla domanda di rito “cos’ successo di bello a scuola?” la Paperella comincia a raccontare.

Paperella: “Venerdì prossimo la maestra di musica ci porta al Teatro Comunale a vedere la Bohème. Oggi ci ha raccontato la storia, ma finisce malissimo. È drammatica!
Leprepazza: “Racconta racconta, che sono curiosa!“.
Mamma: “Guarda che è una tragedia, finisce proprio male. Sei sicura?
Leprepazza: “Sì, sì, racconta racconta!“.

E così ha inizio il racconto ultrarapido della trama della Bohème.

Paperella: “All’inizio ci sono un poeta e un pittore: Marcello e Rodolfo. […] – diversi minuti dopo il racconto si conclude con – […] Poi gli altri vanno via e Mimì muore!“.

Attimo di silenzio. Si sentono le rotelline nella testa della Leprepazza girare vorticosamente e noi ci prepariamo al peggio.

Scrollando le spalle la Leprepazza se ne esce con “beh, è facile: rimane Rodolfo, no?“.

Ululato della mamma: “Ma non è un problema di matematica! È una storia tragica, bambina senza cuore!“.

Abbiamo l’impressione che la maestra stia spingendo sui problemi di matematica in questo quadrimestre…

13 Responses

  1. Barbara Vitale ha detto:

    Una persona pragmatica in famiglia… mancava? 😀

  2. Mi assumo le mie responsabilità in qualità di promotrice dell’evento di venerdì prox 👩‍🏫

  3. Fabio Cardinale ha detto:

    eccellente. sta venendo su bene 😁

  4. Fabio Cardinale ha detto:

    comunque l’opera è secondo me non è adatta per dei bambini. Storie pesanti, gente che canta articolando parole incomprensibili (soprattutto le soprano, non si capisce una ceppa di cosa cantano). Si rischia che sia stufino velocemente della cosa, a meno che non si sia fatto tutto un percorso di avvicinamento all’opera. Forse era meglio un pezzo di teatro, più semplice da seguire. poi racconterete come è andata

  5. È pensata per i bambini,é un progetto del Fantatratro

  6. Fabio Cardinale ha detto:

    meno male. Io ho avuto il trauma dell’inaugurazione del nome della mia scuola elementare (ero in quinta elementare) dedicata a Puccini con sti due che cantavano in ostrogoto, ma soprattutto la soprano tutta impostata che emetteva suoni acuti, un vero vero disastro

  7. Giampaolo Buriani ha detto:

    È comunque l’assassino è il maggiordomo

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