Ora di cena, ora di racconti delle giornate scolastiche. Le figlie grandi imperversano con narrazioni di interrogazioni, verifiche, piccoli e grandi drammi esistenziali. La piccola si arrovella in cerca di un episodio che regga il confronto. A un tratto si illumina.
Quisquilia: “mamma!”
Io: “dimmi!”
Q: “non puoi immaginare cosa è successo oggi!“.
La fanciulla ha spiccate doti teatrali. Io, pensando con solidarietà alla povera maestra alla quale la piccola peste è toccata in sorte: “No, in effetti non riesco proprio a immaginarlo…”
Q: “oggi, (pausa enfatica) hanno cambiato i posti!”
Vociare scomposto di protesta delle sorelle interrotte durante la narrazione dell’ultimo dramma… “sai che novità…li cambiamo sempre… E vabbè, e allora?”
Io, tentando di darle risalto: “Uuhhh. Wow! E dove sei finita adesso?”
Q (gongolando): “In primissima fila! Proprio davanti! Tra tizietta e caiuccio!”
Coro di sghignazzi sorelleschi: “Ah bell’affare… Così non puoi più chiacchierare… Si vede che facevi confusione… Al primo banco ci vanno quelli devono tenere d’occhio!!!”
Q., alzandosi in piedi per godere meglio del proprio trionfo: “Perché voi non ci siete state, e non potete capire!! Non ci crederete a che VISTA MERAVIGLIOSA ci sia dal di li!!“
Banco panoramico vista lavagna Già me la vedo: come venditrice, ha un futuro!
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