la Z di Killer

Cena, momento racconto.

Stiamo chiacchierando con le ragazze più grandi delle loro giornate, quando la piccola irrompe improvvisa, alzandosi sulla sedia (lei a quanto pare non è in grado di intervenire a cena restando seduta; deve sovrastare – anche fisicamente – l’uditorio):
Q: “Mammmaaaaaaaaaaa!!! Oggi abbiamo fatto la Z! Indovina la Z di cosa!
Questo è un gioco che si ripete praticamente ogni volta che a scuola la piccola introduce una nuova lettera. Staremo a vedere cosa succederà con la H…
Si apre quindi la sfida, tra tutti i membri della famiglia. Siccome aiamo poco poco competitivi, iniziamo tutti a sgolarci per indovinare per primi la parola giusta:
Z di Zanzara!” “Z di Zebra!” “Z di Zuzzurrellone!” (questo ovviamente è il babbo)
Q, sogghignando: “Nooooo…”
Z di Zattera!” “Z di Zoo?” “Z di Zappa!” “Z di Zinco!” “Ma noooo babbo, ma come vuoi che facciano poi a disegnare lo zinco?!?

Q, con condiscendenza: “Vi aiuto, dai: inizia con ZE
Zeeee?? Mhm….
ZE di Zenigata?” “Ma piantalaaa, babbo!!” “Ce l’ho: ZE di Zerbino!

Q, dall’alto della sua magnanimità: “No, no. Dai, vi aiuto ancora, uffa: dopo la E c’è una U!
Zeu? Ma che cacchio di parola è che inizia con Zeu? Sei sicura?!
Paperella (l’umanista di casa!): “Lo so io: ZEUS!
Q: “SIIII!!!, E’ la Z di Zeus!
Io, perplessa: “Scusa, e come l’avete disegnato sul quaderno?!
Vengo ignorata (la curiosità mi divora a tutt’oggi).
Piperita: “Ma che è uno Zeus, scusa?!?
Pa: “Dai, Zeus, quello delle mitologia greca!
Q, sovrastando con voce cadenzata da maestrina le sorelle, tutta tronfia per le sue conoscenze: “Zeus è il deo di tutti gli dii!!!

Attimo di silenzio. Cerco di ricomporre in italiano la frase ma il mio cervello non coopera.

Di fronte a me, la Leprepazza mi guarda e capisce il mio tormento; trattiene le risate e sussurra, a mezza voce, per non guastare il momento di gloria della piccola: “Beh, dai mamma, non c’è male: in una frase sola ha fatto secca contemporaneamente la grammatica e la religione!

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