Resettare tutto? Mai!

Resettare tutto? E perdermi i viaggi con la folle famiglia? Ma non esiste proprio!

Verrebbero meno anche le passeggiate sopra i tetti di Sintra. – “Com’è che bevete la ginja qui? Ah, con il bicchierino di cioccolata? Mitico, portane due allora” – con i relativi muretti e colori caratteristici.

A Belém, Lisbona, non potremmo più mangiare un pastel caldo appena sfornato – “altre due gingja, per favore” – né ridere con il cameriere che si stranisce perché chiedo “two cokes” quando lui di nome fa “Tuco“.

Non potremmo prendere innumerevoli tram gialli che sfrecciano e sferragliano per gli strettissimi vicoletti del Barrio e dell’Alfama.

Non potremmo più sentire il fado uscire da quasi ogni ristorante del Chiado – “vuoi un’altra ginja? Ok… Altre due ginja, per favore… Aspetta, però non ci mangiamo niente dietro. Anche 2 pasteis, per piacere!“.

Non potremmo più far collezione di punti panoramici né fare a gara a chi trova l’azulejo più colorato.

Insomma non potremmo più fare tante cose davvero belle. Ma soprattutto non potremmo mai più trovare 6 italiani che mangiano cibo messicano servito in ciotole di bambù cinesi da un cameriere indiano in una città portoghese.

W il mondo multi culturale! W i viaggi!
W la gingja e W i pasteis!

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