Mani di babbo

Buona festa del papà, o meglio, del babbo, a uno dei babbi più amati della storia, il follebabbo (di nome e di fatto!).
Questa poesia di Valerio Grutt mi ha subito fatto pensare a te, quando l’ho letta sulla bacheca (di sughero, non virtuale!) di un’amica.
E oggi è il giorno giusto per dedicartela.
Da tutte le tue figlie, e anche un po’ da me.
Si chiama “Le mani di quelli che ami”. 

Le mani di quelli che ami
sono fontane di luce
le tieni strette come appigli
nelle tempeste e nelle cadute.
Le mani di quelli che ami
sono case dove ripararsi
e tubi e cunicoli e cavi
dove corre l’amore
senza fermarsi e rami
che salgono e bucano
nuvole e stelle, sono pane
e minestre, e voli, navicelle.
Le mani di quelli che ami
neanche la morte
te le toglie dalle mani.

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